Le origini

Custodiamo la tradizione vinicola che risale all’epoca dei Romani e fiorì nel Medioevo, continuando a versare nei calici il gusto storico di queste terre.

Nel catasto del contado del 1292, viene censito come Castrum, Corbara,

nel piviere di Santa Maria de Stiolo, che coincide per buona parte con l’attuale territorio della Castello di Corbara alla confluenza del fiume Paglia con il Tevere. La residenza abituale della Famiglia Montemarte, Conti di Corbara, era nel Castello stesso, pur risultando iscritta almeno fino al XVII secolo tra quelle della nobiltà cittadina: era infatti necessaria una gestione diretta delle vaste proprietà fondiarie, che andavano gradualmente trasformandosi in moderne aziende agricole.
  • Alla fine dell’ottocento la Tenuta di Corbara divenne proprietà della Banca Romana

  • che nel 1889/90 riportò alla luce in opus reticolatum il porto romano di Pagliano, posto sulla confluenza del Tevere e del Paglia. Tale sito archeologico dimostra la centralità di questo territorio nel quadro delle relazioni commerciali e economiche con Roma. Il ritrovamento di apposite anfore testimonia la produzione di vino in queste zone già in epoca romana.

  • Negli anni 70, grazie ad una sapiente intuizione

  • e approfonditi studi, in azienda, sono stati impiantati oltre 100 ettari di vigneti. L’azienda ha ereditato questa straordinaria ricchezza e si adopera da anni per conservare e tramandare gli antichi biotipi che, nell’arco di mezzo secolo, si sono adattati perfettamente alla variabilità delle stagioni ed alle peculiari caratteristiche dei suoli.

  • Fernando Patrizi,
    produttore dal 2008 della Castello di Corbara, vive a Roma ove è impegnato nella gestione di strutture sanitarie di riconosciuto prestigio, fondate dai genitori negli anni Settanta (Gruppo Bios).
    Dal 1998, a seguito dell'improvvisa scomparsa del padre Livio e fino al 2008, si è dedicato insieme alla madre e alle sorelle, alla conduzione dell'azienda nei diversi settori agricoli e in quello ricettivo (Agriturismo Tenuta di Corbara). Da ormai 15 anni ha acquisito la Cantina in via esclusiva con l'obiettivo della sua costante valorizzazione.

Nel catasto del contado del 1292, viene censito come Castrum, Corbara,

nel piviere di Santa Maria de Stiolo, che coincide per buona parte con l’attuale territorio della Castello di Corbara alla confluenza del fiume Paglia con il Tevere. La residenza abituale della Famiglia Montemarte, Conti di Corbara, era nel Castello stesso, pur risultando iscritta almeno fino al XVII secolo tra quelle della nobiltà cittadina: era infatti necessaria una gestione diretta delle vaste proprietà fondiarie, che andavano gradualmente trasformandosi in moderne aziende agricole.

Alla fine dell’ottocento la Tenuta di Corbara divenne proprietà della Banca Romana

che nel 1889/90 riportò alla luce in opus reticolatum il porto romano di Pagliano, posto sulla confluenza del Tevere e del Paglia. Tale sito archeologico dimostra la centralità di questo territorio nel quadro delle relazioni commerciali e economiche con Roma. Il ritrovamento di apposite anfore testimonia la produzione di vino in queste zone già in epoca romana.

Negli anni 70, grazie ad una sapiente intuizione

e approfonditi studi, in azienda, sono stati impiantati oltre 100 ettari di vigneti. L’azienda ha ereditato questa straordinaria ricchezza e si adopera da anni per conservare e tramandare gli antichi biotipi che, nell’arco di mezzo secolo, si sono adattati perfettamente alla variabilità delle stagioni ed alle peculiari caratteristiche dei suoli.

Fernando Patrizi,
produttore dal 2008 della Castello di Corbara, vive a Roma ove è impegnato nella gestione di strutture sanitarie di riconosciuto prestigio, fondate dai genitori negli anni Settanta (Gruppo Bios).
Dal 1998, a seguito dell’improvvisa scomparsa del padre Livio e fino al 2008, si è dedicato insieme alla madre e alle sorelle, alla conduzione dell’azienda nei diversi settori agricoli e in quello ricettivo (Agriturismo Tenuta di Corbara). Da ormai 15 anni ha acquisito la Cantina in via esclusiva con l’obiettivo della sua costante valorizzazione.

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