Storia

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Tra le famiglie di origine contile che in epoca feudale s’insediarono sul territorio posto alla destra del fiume Tevere, la famiglia dei Montemarte fu senza dubbio una tra quelle dominanti, presidiando con i castelli di Montemarte e di Corbara le aree ad est di Orvieto verso Todi. Nel catasto del contado del 1292, viene censito come Castrum, Corbara, nel piviere di Santa Maria de Stiolo, che coincide per buona parte con l’attuale territorio della Castello di Corbara alla confluenza del fiume Paglia con il Tevere. La residenza abituale dei Conti di Corbara era nel Castello stesso, pur risultando iscritta almeno fino al XVII secolo tra quelle della nobiltà cittadina: era infatti necessaria una gestione diretta delle vaste proprietà fondiarie, che andavano gradualmente trasformandosi in moderne aziende agricole.

Alla fine dell’ottocento la Tenuta di Corbara divenne proprietà della Banca Romana che nel 1889/90 riportò alla luce in opus reticolatum il porto romano di Pagliano, posto sulla confluenza del Tevere e del Paglia. Tale sito archeologico assunse grande importanza storica nel quadro delle relazioni commerciali e economiche fra Roma e le zone dell’immediato retroterra e, grazie ai costanti interventi di ricerca, protezione, restauro delle strutture è oggi agibile e visitabile.
L’attuale fisionomia dell’Azienda Agricola Castello di Corbara rappresenta lo specchio fedele della nuova progettualità finalizzata alla valorizzazione della produzione vitivinicola, voluta con fermezza e passione dalla Famiglia Patrizi che nel 1997 ne ha acquisito la proprietà. Tale obiettivo è stato ispirato principalmente dall’insita esigenza di recupero di valori quali il rispetto del territorio, la cui autenticità trova sempre espressione in tutti i vini prodotti.